L'asino di Martina Franca
La tradizione vuole, anche se non esiste alcuna certezza al riguardo, che l'asino di Martina Franca derivi dall'asino catalano, importato nella Murgia dai Conti di Conversano all'epoca della dominazione spagnola.
L'asino di Martina Franca rappresenta oggi la più nota razza asinina italiana, apprezzata anche all'estero considerata la sua mole e il suo temperamento molto vivace.
La zona di allevamento dell'asino martinese è concentrata, a cavallo tra le provincie di Bari, Taranto Brindisi, nel territorio dei Comuni di Martina Franca, Crispiano, Alberobello, Locorotondo, Ceglie Massapica, Noci, Mottola e Massafra.
Quest'areale costituisce la zona di allevamento dove sono stati acquisiti i caratteri tipici della razza al punto che, se nei primi anni di vita viene mantenuto al di fuori di quest'ambito, l'asino "Martina Franca" manifesta evidenti fenomeni di decadimento.
E' pertanto plausibile affermare che la razza asinina martinese sia "topolita" ossia una razza strettamente legata allo speciale ambiente del trullo e delle murge, incapace di acclimatarsi anche in zone limitrofe ma con diversa formazione geologica, andando incontro a rapida degenerazione.
Negli anni ottanta i capi asinini della razza Martina Franca erano circa 300; attualmente, anche grazie al lavoro di salvaguardia svolto dalla Regione Puglia il numero dei capi è più che raddoppiato.