AUTONOMIA DIFFERENZIATA, IL PRESIDENTE EMILIANO: “UNA BELLA GIORNATA PER CHI HA DEDICATO LA SUA VITA ALLA REPUBBLICA”

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha commentato in conferenza stampa il comunicato di ieri della Corte Costituzionale in merito al ricorso contro la Legge Calderoli sull’autonomia differenziata, presentato dalla Regione Puglia e dalle regioni Toscana, Sardegna e Campania. L’incontro con i giornalisti si è tenuto nella mattinata odierna a Bari, nella sala Di Jeso della Presidenza della Regione.

“La Corte Costituzionale ha destrutturato la legge Calderoli che, allo stato dei fatti, non è più applicabile. Significa quindi che tutte le procedure avviate dalle singole regioni per stipulare le cosiddette intese non possono andare avanti. Quindi il processo si è fermato. Ho sentito dire "la legge è salva" ma non è così, la legge è stata completamente stravolta, ridotta nella sua struttura, nella sua portata e ricondotta ai principi e criteri costituzionali. Questo è un successo del lavoro di squadra della Puglia, che per prima ha creduto nella difesa dei valori della Costituzione italiana ed in particolare del modello di regionalismo cooperativo che fu delineato dalla sensibilità e lungimiranza dei Padri costituenti. Il nostro lavoro è iniziato con la costituzione di un gruppo di studio composto anche da accademici, Cosimo Pietro Guarini, Pierdomenico Logroscino e Vitorocco Peragine e dai consiglieri del TAR Lazio Silvia Piemonte e Claudia Lattanzi che ringrazio. Il gruppo ha individuato numerose criticità poi rivelatesi fondate che hanno convinto la Giunta regionale ad impugnare la legge davanti alla Corte Costituzionale conferendo l'incarico ad uno dei migliori costituzionalisti italiani, il professor avvocato Massimo Luciani che ringrazio insieme al coordinatore dell'avvocatura regionale Rossana Lanza, che ha coordinato anche il gruppo di studio” dichiara il presidente Emiliano.

“La Corte Costituzionale ha cancellato diverse disposizioni della legge Calderoli” prosegue il presidente. “Prima fra tutte, la possibilità che possano essere trasferite materie o blocchi di materie, visto che la Corte saggiamente ritiene che la devoluzione dell'autonomia debba riguardare solamente specifiche funzioni legislative e amministrative e debba essere giustificata, alla luce del principio costituzionale di sussidiarietà che regola la distribuzione delle funzioni tra Stato e Regioni. Questo è un colpo alla legge Calderoli. L'autonomia differenziata deve essere funzionale a migliorare l'efficienza degli apparati pubblici ad assicurare una maggiore responsabilità politica ed a  rispondere al meglio alle attese e ai bisogni dei cittadini”.

“Incostituzionale è anche il conferimento della delega legislativa per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti, diritti civili e sociali, i cosiddetti LEP. Non è possibile che sia un governo a definire tutte le questioni collegate ai diritti civili e sociali senza che il Parlamento abbia dettato i criteri direttivi. È stata cassata anche la previsione che sia un decreto del presidente del Consiglio a determinare i LEP” dichiara il presidente della Regione Puglia.

“I giudici della Consulta ritengono che vada in contrasto con la Costituzione anche la possibilità di utilizzare decreti interministeriali per modificare le aliquote della compartecipazione al gettito dei tributi erariali, prevista dalla legge Calderoli per finanziare le funzioni trasferite, in caso di scostamento tra il fabbisogno di spesa e l’andamento dello stesso gettito.

Censurata dalla Corte anche “la facoltatività, piuttosto che la doverosità, per le regioni destinatarie della devoluzione, del concorso agli obiettivi di finanza pubblica, con conseguente indebolimento dei vincoli di solidarietà e unità della Repubblica”.

Ma c'è di più. Le norme della legge Calderoli che sono sopravvissute alla mannaia della Corte sono state interpretate nel senso voluto dalla Puglia e dalle altre regioni ricorrenti. Quindi il Ko è totale, sia delle norme che sono state cancellate per incostituzionalità, sia per le norme rimaste dei punti che sono state interpretate in conformità alla Costituzione diversamente da quello che avrebbe voluto il Governo. 

Inoltre, la legge di differenziazione non può essere di mera approvazione dell’intesa (“prendere o lasciare”) ma implica il potere di emendamento delle Camere ed eventuale rinegoziazione dell’intesa stessa” evidenzia il presidente Emiliano.

“La Corte ha chiarito, poi, che non è possibile predeterminare i LEP solo in alcune materie e quindi la distinzione tra materie LEP e materie non-LEP si può giustificare solo interpretando la legge Calderoli nel senso che, per le materie non-LEP, i relativi trasferimenti non potranno riguardare funzioni che attengono a prestazioni concernenti diritti civili e sociali.

L'individuazione tramite compartecipazione al gettito di tributi erariali delle risorse destinate alle funzioni dovrà avvenire non sulla base della spesa storica, bensì prendendo a riferimento costi e fabbisogni standard e criteri di efficienza.

La clausola di invarianza finanziaria prevista dalla legge Calderoli significa che, al momento della conclusione dell’intesa e dell’individuazione delle relative risorse, si deve tener conto del quadro generale della finanza pubblica, degli andamenti del ciclo economico e del rispetto degli obblighi eurounitari”.

“In conclusione, il Governo su questa materia non tocca più palla, l'ultima parola spetta al Parlamento. Faccio appello ai parlamentari del Sud perché da questo momento in poi si proceda con grande senso di responsabilità e badando soprattutto alla rappresentanza dei cittadini. Il ministro Calderoli dovrebbe avere la cortesia di ammettere di avere fatto una legge totalmente sbagliata dal punto di vista costituzionale. Il progetto di prendere la Repubblica e di dividerla pezzi è finito” è il pensiero del presidente della Regione Puglia.

“Dal canto nostro” conclude il presidente Emiliano “abbiamo salvaguardato la logica cooperativa del nostro regionalismo, il meccanismo della competenza concorrente e soprattutto abbiamo salvato l'Unità d'Italia e la solidarietà tra le regioni.

Persino nel Governo in carica in questo momento secondo me c'è chi ha festeggiato ieri, sono tutti sollevati dall'aver fermato un processo di demolizione dell'unità nazionale.

Abbiamo visto cosa significa vivere in un paese nato dalla Resistenza, che ha una Costituzione meravigliosa, la più bella del mondo, perché con essa i giudici, a prescindere dai loro orientamenti ideali e tecnico-giuridici, hanno potuto fermare un processo di evaporazione dell'unità nazionale. Devo ammettere che è stata una giornata bella per chi come me ha dedicato tutta la sua vita alla Repubblica Italiana”.
 

Link dichiarazione Emiliano 
 
Link intervento completo Emiliano 
 
Link immagini copertura 
 
 

Pubblicato il 15 novembre 2024